Non conosco bene opere di Eckhart Tolle. Anni fa, mentre attraversavo un periodo di immersione nella new age, lessi “Il potere di adesso”: mi piacque molto, a differenza di altre letture sulle stesse tematiche e confesso che il suo volto mi ha sempre ispirato simpatia.
Qualche giorno fa, quasi per caso, mi sono imbattuta in un breve video dove Tolle relazionava a un congresso di “esperti” nel settore del coaching. In pochi minuti e senza fronzoli, ha espresso un concetto fondamentale per la vita di tutti noi: come si entra nel momento presente?
La risposta di Tolle mi ha colpita. Cerco di riassumere le sue parole: occorre aprire uno spazio dentro di noi, uno spazio assoluto dove non pensiamo. Non è assenza, bensì attenzione, un attimo di realizzazione, consapevolezza e splendore. Uno spazio dove possiamo vedere veramente, senza pensare. In quel momento, la bellezza si rileva e ci apriamo alla gioia.
Sono episodi rari nella vita di ciascuno di noi e, purtroppo, non siamo allenati a coglierne l’essenza: è necessario porvi attenzione, sono d’accordo con lui. Una questione di allenamento.
Resto convinta di aver vissuto un attimo come quelli sopra descritti, quando il mio nuovo romanzo “Il figlio dell’estate” ha vinto il primo premio al concorso letterario “Qulture ti pubblica@Una ghirlanda di libri”.
Quando sono stata chiamata sul palco da Michela Rossi, i miei pensieri sono spariti.
Per alcuni minuti ho visto davvero quello che mi circondava, assaporando quel momento di bellezza e gioia: uno spazio assoluto si è aperto dentro di me e ho vissuto nel presente per attimi potenti e, mi auguro, ripetibili.
Avete vissuto qualcosa di simile?