La nostra memoria è molto selettiva, lo sappiamo bene. Alcuni episodi della vita, così come alcuni oggetti e volti, vengono spazzati via come briciole da una tovaglia, altri – nel bene e nel male – restano impressi dentro di noi.
Per me, è rimasto indelebile il ricordo del primo libro che ho preso in prestito da una biblioteca. La biblioteca in questione era in un piccolo prefabbricato che sorgeva presso i giardini pubblici del quartiere di Coverciano – a Firenze – quasi equidistante dalle scuole elementari e medie.
Quando l’unico computer conosciuto era HAL 9000, quello di “2001 Odissea nello spazio”, e i cellulari non esistevano, la biblioteca era il sacrario dove la sottoscritta e i compagni di scuola si recavano per le ricerche: integravamo quello che trovavamo sulle enciclopedie di casa, (io avevo “Conoscere”) con altri testi. Solo dopo, pensai che potesse essere davvero bello chiedere dei libri in prestito, da leggere a letto o sul divano, dopo aver fatto i compiti.
La bibliotecaria era una signora con capelli corti e occhiali, sorridente. Mi consegnò una tessera nuova di zecca con il mio nome sopra. Non so cosa mi guidò nella scelta: sicuramente avevo sentito parlare dell’autore e mi venne naturale prendere dallo scaffale “Cronache della galassia” di Isaac Asimov: il primo volume della trilogia della Fondazione. Un classico della fantascienza con la bellissima copertina che Karel Thole. Disegnava per Mondadori.
Questa lettura fece nascere in me sia la passione per Isaac Asimov e la fantascienza sia l’amore per le biblioteche.
La mia piccola biblioteca non esiste più da moltissimi anni. Il prefabbricato venne tirato giù e la nuova struttura trovò una sistemazione in via dell’Arcolaio finché, nel 2012, è nata la bella biblioteca Mario Luzi.
E voi ricordate il primo libro che avete preso in prestito?